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Banche italiane a rischio crisi? Ecco perché gli esperti credono di no

Le banche italiane sono a rischio? Le crisi di Silicon Valley Bank e Credit Suisse sono replicabili altrove? Secondo uno studio Fabi, no: la Federazione Autonoma dei Bancari Italiani ritiene che liquidità, qualità del patrimonio e redditività delle banche del nostro Paese le metta al riparo da eventuali contagi delle crisi bancarie degli ultimi tempi. Una situazione che peraltro è comune, secondo gli esperti, a tutto il settore bancario europeo. Ecco l’analisi di Fabi sulle banche italiane

Banche venete, chi può presentare domanda di rimborso

Riflettori accesi sulle banche venete. La Banca d’Italia, dopo l’approvazione e l’entrata in vigore del decreto approvato dal governo, ha confermato l’avvenuta cessione di una parte delle attività a Intesa Sanpaolo. Quest’ultima è entrata in scena diventando di fatto la protagonista del salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ma vediamo chi può presentare domanda di rimborso

Banche italiane, Nouy (Bce): “C’è ancora molto da fare”

La presidente della Vigilanza europea sulle banche, Danièle Nouy, ha parlato della situazione delle banche italiane. Intervistata dal quotidiano La Repubblica, ha detto: "Come in molti altri Paesi ci sono banche che vanno bene e altre che non vanno bene, ma che stanno lavorando molto duramente per migliorare la loro situazione, infine ci sono quelle che hanno bisogno dell’‘incoraggiamento’ della vigilanza perché affrontino i loro problemi. In Italia il grande nodo sono le attività precedenti alla centralizzazione della supervisione, soprattutto il rischio di credito e i crediti deteriorati. Vanno affrontate"

Bad bank, in cosa consiste l'accordo tra Italia e Ue

Cinque ore di negoziato finale per raggiungere l'accordo che l'Italia inseguiva da mesi con l'Unione Europea, con l'obiettivo di liberare i bilanci delle proprie banche dai crediti deteriorati, i cosiddetti Npl (Non performing loans). Il vertice a Bruxelles tra il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e la commissaria alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, si è concluso con la soddisfazione espressa da entrambi

Bail in, cosa succede dal 1° gennaio 2016

Dopo il salvataggio di CariFerrara, Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti, si torna a parlare di bail in. Il governo ha sottolineato che in questo caso non se ne fa ricorso e i correntisti vengono ampiamente tutelati, ma dal 1° gennaio 2016 le cose cambiano. Vediamo in che modo

Piano salva banche, in cosa consiste l’operazione da 3,6 miliardi di euro

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge per la risoluzione di CariFerrara, Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti, con l’approvazione da parte della Commissione Ue. Come sottolineato dal governo, il provvedimento “consente di dare continuità all’attività creditizia - e ai rapporti di lavoro - tutelando pienamente i correntisti”. Ma soprattutto “non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione” ed esclude “il ricorso al bail in”
Le 7 banche italiane a rischio secondo standard and poor's

Le 7 banche italiane a rischio secondo standard and poor's

Dopo aver ribassato il giudizio sull'Italia standard and poor's lo ha fatto anche con sette banche, tra cui 4 big del credito italiano. Si tratta di una diretta conseguenza dell'abbassamento del rating paesi, che ha trasmesso immediatamente la nota negativa agli istituti bancari. Ecco quali sono 1.
Bankitalia: sempre più deboli le condizioni del mercato immobiliare (grafico)

Banchieri sotto esame, bankitalia deciderà chi se ne va?

La richiesta arriva direttamente dal financial stability board, l'organo internazionale che si occupa di tenere d'occhio le autorità finanziarie nazionali e presieduto da mario draghi, il direttore della banca d'Italia: vuole essere proprio lui ad avere il potere di "rimuovere in maniera diretta ed
Unicredit e intesa. Se fallissero queste banche...

Unicredit e intesa. Se fallissero queste banche...

I negoziati sul "too big to fail", troppo grandi per fallire, sembrano essere in dirittura d’arrivo. Il g20, infatti, si preparerebbe a stilare una lista di venti banche a rischio sistemico, il cui fallimento avrebbe delle ripercussioni a livello mondiale.