In molte città è prevista una tassa di soggiorno: scopri quanto costa nelle principali e chi è esente dal pagamento.
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tassa di soggiorno
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È sempre più frequente recarsi in vacanza in Italia e dover pagare la tassa di soggiorno all’albergatore o all’imprenditore turistico. Quest’imposta, che viene versata interamente al comune di riferimento, serve per migliorare i servizi offerti ai turisti. Trattandosi di una materia di competenza comunale, il panorama è molto vario: le regole e gli importi cambiano quindi di zona in zona. Ecco, allora, quanto costa la tassa di soggiorno in Italia città per città.

Cos'è la tassa di soggiorno?

La tassa di soggiorno è un'imposta applicata ai turisti che pernottano in strutture ricettive. Regolamentata dall'articolo 4 del DL n°23 del 14 marzo 2011, varia da comune a comune e il suo pagamento è obbligatorio, spesso anche nelle struttura extra alberghiere.

Ad ogni modo, non tutti i comuni possono imporre una tassa di soggiorno. Sono fissati dei criteri e dei paletti a livello nazionale per provare a uniformare l’imposizione del tributo. Per esempio, possono chiederla i capoluoghi di provincia, località turistiche, isole minori, città d’arte o unioni di comuni. Fra i criteri c’è anche la proporzionalità della richiesta rispetto al tipo di alloggio e il tetto massimo.

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Importi della tassa di soggiorno nelle principali città italiane

La tassa di soggiorno varia significativamente tra le diverse città italiane, influenzata da fattori come la stagionalità, il prezzo dell’alloggio e il tipo di struttura ricettiva. In particolare:

  • Roma: da €3,50 a €10,00 per persona per notte, a seconda del tipo di struttura.
  • Venezia: da €1,00 a €5,00 per persona per notte. Nel caso non sia previsto un pernottamento, in città è anche in vigore un contributo obbligatorio per chi la visita.
  • Milano: da €2,50 a €5,00 per persona per notte, con differenze legate alla categoria dell'alloggio.
  • Firenze: da €3,50 a €8,00 per persona per notte, influenzato dalla classificazione dell'hotel.
  • Napoli: da €2,00 a €5,00 per persona per notte, con variazioni in base alla categoria della struttura.
  • Torino: da €1,00 a €5,00 per persona per notte, a seconda della durata della tipologia e classificazione della struttura.
  • Bologna: in base al costo del pernottamento. Si va dai 3 ai 5 euro massimo. Per campeggi e ostelli è previsto un pagamento forfettario di 2 euro.
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Chi non paga la tassa di soggiorno in Italia?

In Italia, esistono categorie che sono esentate dal pagamento della tassa di soggiorno. Queste esenzioni sono pensate per non gravare su determinati gruppi di persone e per favorire il turismo in modo responsabile e inclusivo. Anche in questo caso, i parametri cambiano da comune a comune, quindi è bene informarsi prima. Ma, in linea generale, non dovrebbero pagare:

  • Bambini: chi è al di sotto dei 10, 14 o anche 18 anni è generalmente esente dal pagamento della tassa di soggiorno, ma le regole sono decise a livello locale.
  • Anziani: a volte sono previste esenzioni anche per gli over 65 o gli over 70.
  • Persone con disabilità: non solo le persone con disabilità ma anche i loro accompagnatori possono essere esentati dalla tassa.
  • Forze di polizia e militari in servizio: quando in missione ufficiale, i corpi dello Stato sono esonerati dal pagamento.
  • Riduzioni stagionali: alcuni comuni applicano riduzioni durante la bassa stagione per incentivare le visite anche nei periodi meno affollati.
  • Residenti: i residenti nello stesso comune sono a volte esentati dal pagamento.
  • Lunghe permanenze: per soggiorni prolungati, molti comuni offrono sconti significativi. Ma per quanti giorni si paga? Anche in questo caso, è bene consultare il regolamento comunale.
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La tassa di soggiorno si può pagare con il POS?

La tassa di soggiorno è quindi raccolta dalla struttura e riversata, poi, alle casse comunali. Ma quali sono le modalità di pagamento? È possibile, infatti, saldare la tassa di soggiorno non solo in contanti ma anche tramite metodi di pagamento elettronici, con carta di credito o di debito.

Inoltre, esistono alcune piattaforme come Airbnb che hanno integrato (solo in alcune città) il pagamento della tassa di soggiorno direttamente nel processo di prenotazione, semplificando ulteriormente le procedure.

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