Chi passeggia per Piazzale Baiamonti, a pochi passi dalla vivace Chinatown milanese, e guarda verso l'alto, scoprirà di essere osservato da decine di volti che scrutano i passanti dall'alto di un'imponente facciata ottocentesca. Si tratta della Ca' di Facc, uno degli edifici più curiosi e affascinanti della Milano storica, testimone di un'epoca in cui le case "parlavano" con decorazioni elaborate e ricche di significato. Recentemente restaurato, il palazzo racconta una storia che intreccia architettura popolare, personaggi illustri e mode urbanistiche che hanno caratterizzato il capoluogo lombardo nella seconda metà dell'Ottocento.
Cos'è e cosa significa Ca' di Facc?
Ca' di Facc (le "c" si pronunciano dolci) è il nome dialettale milanese che significa letteralmente "casa delle facce". Questa denominazione popolare deriva dalla caratteristica più evidente dell'edificio: la presenza di 51 medaglioni in terracotta raffiguranti volti di italiani illustri distribuiti sulla facciata tra le finestre del primo, terzo e quarto piano.
Si tratta di un esempio tipico delle cosiddette "case parlanti", edifici decorati con elementi architettonici che comunicavano messaggi attraverso busti, scritte e bassorilievi. Questa moda si diffuse a Milano dopo l'Unità d'Italia, quando i proprietari sceglievano decorazioni che celebravano personaggi storici, valori patriottici o eventi significativi.
La storia della Ca' di Facc di Milano
L'edificio venne costruito nel 1878 su progetto di Giuseppe Buzzi, scultore che realizzò anche i medaglioni originari in terracotta. La Ca' di Facc rappresenta uno degli ultimi esempi di case parlanti milanesi, una tendenza che aveva preso piede nel 1860 con la Ca' Rossa del Barone Gaetano Ciani in corso Venezia.
Il Barone Ciani, figura eclettica tra aristocrazia e imprenditoria, aveva fatto ricoprire il proprio palazzo di terrecotte rosse celebranti l'Unità d'Italia. Il successo fu immediato: rilevò la quota di maggioranza della Ditta Andrea Boni che produceva le decorazioni, e fece stampare un catalogo con prezzi e modelli. Le case parlanti divennero così un vero must tra le famiglie benestanti milanesi, che desideravano abitazioni decorate con questi elementi distintivi.
La Ca' di Facc nacque come casa di ringhiera milanese, tipologia abitativa con ballatoi interni destinata alla classe medio-bassa. Gli artigiani occupavano i piani inferiori, mentre il piano "nobile" era riservato a famiglie più abbienti e a personaggi politici di rilievo. Proprio in questo edificio nacquero i figli del celebre designer Carlo Bugatti: Ettore, fondatore della leggendaria casa automobilistica Bugatti, e Rembrandt, uno dei massimi scultori naturalisti tra Otto e Novecento.
Com'è fatta la casa delle facce milanese: esterni e interni
L'imponente facciata della Ca' di Facc presenta 68 finestre distribuite su più livelli, escluso un sopralzo aggiunto successivamente, probabilmente negli anni Cinquanta. L'elemento distintivo sono i 51 medaglioni in terracotta, posizionati tra le finestre e la fascia marcapiano del primo, terzo e quarto piano.
Ogni medaglione raffigura il volto di un personaggio illustre della cultura italiana: Leonardo da Vinci, Alessandro Manzoni, Ugo Foscolo, Massimo D'Azeglio, Andrea Appiani, Carlo Porta, Niccolò Paganini e molti altri. Questi volti creano una sorta di galleria di personaggi che hanno segnato la storia culturale italiana, offrendo una suggestiva introduzione al Famedio del Cimitero Monumentale, che si trova proprio alla fine del lungo viale percorribile da Piazzale Baiamonti.
La struttura interna mantiene le caratteristiche delle case di ringhiera milanesi, con ballatoi che corrono lungo il perimetro interno del cortile e collegano gli appartamenti. Questa configurazione favoriva la socializzazione tra inquilini e caratterizzava l'architettura residenziale popolare della Milano ottocentesca.
Dove si trova Ca' di Facc a Milano
La Ca' di Facc sorge in Piazzale Baiamonti ai numeri civici 3 e 5, quasi all'angolo con Viale Ceresio, nella zona di Porta Volta. La posizione è strategica: poco distante da via Paolo Sarpi e nelle vicinanze del Cimitero Monumentale, uno dei principali luoghi d'interesse culturale della città.
La zona, storicamente legata alla classe operaia e artigianale, ha conosciuto negli anni una trasformazione graduale, diventando un'area multiculturale e vivace. La vicinanza con il quartiere cinese ha influenzato il tessuto commerciale e sociale del rione, creando un interessante mix tra storia milanese e contemporaneità multietnica.
La Ca' di Facc si può visitare? Cosa vedere nei dintorni
La Ca' di Facc è un edificio residenziale privato e non è visitabile all'interno. Tuttavia, la facciata può essere ammirata liberamente dal marciapiede, dove almeno la prima fila di medaglioni risulta ben distinguibile. Vale la pena soffermarsi per cercare di riconoscere i volti dei personaggi illustri e apprezzare la ricchezza decorativa dell'edificio.
Chi desidera approfondire la visita della zona può includere altri luoghi d'interesse nelle vicinanze. Il Cimitero Monumentale, a breve distanza, rappresenta un museo a cielo aperto con opere scultoree e architettoniche di grande valore. È da vedere via Paolo Sarpi che offre un'esperienza completamente diversa, immergendo i visitatori nell'atmosfera di Chinatown con i suoi negozi, ristoranti e attività commerciali.
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