Il gelso è una bellissima pianta ornamentale che, ovviamente, necessita di cure costanti. Capire quando potare il gelso è cruciale per evitare il “pianto”, cioè la fuoriuscita di linfa, e ottenere una chioma più equilibrata. Le esigenze di potatura, infatti, cambiano se coltivi un gelso bianco (Morus alba) o un gelso nero (Morus nigra), se lo vuoi per i frutti, per l’ombra o come elemento ornamentale. Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere.
Qual è il periodo ideale della potatura del gelso?
La finestra ottimale per la potatura del gelso coincide con il riposo vegetativo: da dopo la caduta delle foglie fino a poco prima della ripresa primaverile. In pratica, puoi intervenire in tardo autunno se il clima è mite e stabile, oppure tra fine inverno e inizio primavera nelle zone più fredde.
Ovviamente bisogna evitare i periodi di gelo intenso e le settimane immediatamente successive a forti piogge, perché il legno è tendenzialmente più fragile. Le giornate ideali, dunque, sono quelle con un freddo asciutto e non eccessivo. In particolare, potresti prendere ad esempio questo calendario:
- Nord e alta collina: fine febbraio – metà marzo
- Centro e colline interne: gennaio – fine febbraio
- Sud e coste: dicembre – febbraio
- Climi miti/città: tardo autunno o fine inverno
Le tipologie di potatura del gelso
In realtà, non esiste un solo tipo di potatura del gelso: quella giusta si sceglie in base all’uso della pianta, all’età e al suo vigore. Naturalmente, se la pianta è usata per i frutti bisogna garantire ai rami luce e aria, in giardino l’obiettivo è quello di ottenere ombra e una forma ordinata.
Potatura a ombrello
È il metodo più usato per creare ombra e una chioma bassa e allargata, tipica dei viali in giardino. Consiste nel mantenere un tronco libero fino a 180–220 cm e poi sviluppare 4–6 branche principali che si aprono orizzontalmente, rinnovando periodicamente i rami laterali per formare una “tettoia”.
Potatura drastica
A volte è necessario un intervento straordinario di contenimento o recupero, ed è logicamente da usare con parsimonia. È da preferire su piante abbandonate, danneggiate dal vento o che sono da intralcio per tetti e cavi, soprattutto se si tratta di piante condominiali.
Va in genere pianificata su 2–3 anni, limitando i tagli innecessari. A tale scopo bisogna ridurre la chioma gradualmente (30–40% a stagione), evitando di superare 8–10 cm di diametro per taglio quando possibile.
Potatura ornamentale
Lo scopo è mantenere di una potatura ornamentale è quello di mantenere le proporzioni dell’albero, ma anche pulizia e sicurezza. Si applica ai gelsi senza frutti, ai gelsi piangenti e alle varietà con chioma globosa.
Quanto dura un albero di gelso
Il gelso è sorprendentemente longevo. In condizioni favorevoli supera facilmente i 100–150 anni e non mancano esemplari secolari, soprattutto di gelso bianco ben curato. La durata dipende più dalla gestione che dalla specie: potature corrette, ferite ben eseguite e un sito ventilato fanno la differenza.
Come fare la potatura estiva del gelso
La potatura estiva del gelso non sostituisce quella invernale: serve a mantenere ordine e a gestire le sue parti verdi. Per questa ragione, bisognerà intervenire “con mano leggera”, preferibilmente tra fine giugno e luglio, evitando il periodo delle ondate di calore. Ad ogni modo, ricorda di alleggerire solo dove serve: non bisogna superare il 10–15% della massa verde in un singolo intervento.
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