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E' tempo di dichiarazione dei redditi e i contribuenti sbirciano tra le pagine delle guide fiscali pubblicate dall'Agenzia delle Entrate per vedere quali sono le spese che potranno detrarre nel 730 di quest'anno. Ma secondo alcune associazioni di consumatori il governo è stato più generoso con i partiti, che con le famiglie italiane. E' il caso di Adusbef, che dalle pagine del Fatto Quotidiano parla di importi detraibili eccessivamente bassi e di una vera e propria "beffa".

A fare il punto è il presidente dell'Associazione, Elio Lannutti, il quale ricorda come quest'anno fanno capolino le detrazioni per le mense scolastiche, i corsi di inglese e di  teatro, che sono pero' più di facciata, che reali."La detrazione (19%, ndr) per le spese di frequenza sopra indicate è calcolata su un importo massimo di euro 564 per l’anno 2016 per alunno o studente”, spiega il documento dell’Agenzia. In pratica il beneficio annuo per il contribuente è di 107,16 euro per ogni figlio. Una somma che non copre neanche la mensa in una spesa pubblica". La situazione - continua Lannuti -non è diversa per gli asili nido: la detraibilità è sempre al 19% su un importo massimo pari a 632 euro, cioè 120,08 euro annui corrispondenti a poco più di una decina di pacchi di pannolini per neonati.

Più generose invece le detrazioni sulle erogazioni liberali a favore dei partiti politici."Dall’imposta lorda si detrae il 26 per cento su un contributo che può raggiungere i 30mila euro. Detta in altri termini, il politico che dona 30mila euro al suo partito potrà detrarre ben 7.800 euro. A patto naturalmente che la donazione non venga versata in contanti e sia a favore di un partito politico nazionale iscritto al registro nazionale".

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