Come funziona il trasferimento della detrazione per interventi di ristrutturazione al coniuge superstite? A chi passano le quote residue, all’erede che ha il diritto di abitazione o in percentuali uguali fra tutti gli eredi? A rispondere a queste domande e a offrire chiarimenti sul tema è stato il Fisco, in seguito a un quesito presentato da una contribuente. Vediamo quanto precisato.
Trasferimento della detrazione per ristrutturazione in caso di decesso, cosa accade
A Fisco Oggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, è stato domandato: “Nel caso di spese di ristrutturazione detratte dal coniuge deceduto relative alla casa di abitazione, la detrazione passa al coniuge superstite che ha il diritto di abitazione o passano in percentuali uguali fra tutti gli eredi?”.
Nel fornire a sua risposta, il Fisco ha spiegato che per l’immobile acquisito per successione le quote residue di detrazione si trasferiscono per intero esclusivamente all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta del bene. La detrazione per interventi di ristrutturazione spetta dunque a chi può disporre dell’immobile, a prescindere dal fatto che lo abbia adibito a propria abitazione principale.
Nel caso in cui vi siano più eredi “che esercitano congiuntamente la detenzione materiale e diretta dell’immobile”, il Fisco ha precisato che la detrazione dovrà essere ripartita tra gli stessi in parti uguali. Nel caso in cui invece solo uno degli eredi abita l’immobile, la detrazione competerà per intero a quest’ultimo, dal momento che gli altri eredi non hanno la disponibilità dell’immobile. A specificarlo è stata la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 17/2023.
Trasferimento della detrazione per ristrutturazione agli eredi
In precedenza, la circolare n. 28/2022 dell’Agenzia delle Entrate ha specificato che “nell’ipotesi di decesso del familiare convivente che ha sostenuto le spese relative ad interventi agevolabili effettuati sull’immobile di proprietà di altro familiare che ne diventa erede, indipendentemente dalla circostanza che l’unità immobiliare fosse già presente nel suo patrimonio, l’erede può continuare a fruire delle rate residue della detrazione spettante al de cuius, avendo un vincolo giuridico con l’immobile che gli consente di beneficiare dell’agevolazione (in quanto ne è proprietario), di cui deve avere la detenzione materiale e diretta”.
Di conseguenza, la possibilità di continuare a usufruire delle rate residue della detrazione spettante alla persona deceduta vale quindi anche se l’unità immobiliare sulla quale sono stati effettuati i lavori non è stata acquisita per successione, ma era già presente nel patrimonio dell’erede. L’erede, infatti, in qualità di proprietario dell’immobile ha un vincolo giuridico con lo stesso che gli permette di beneficiare dell’agevolazione.
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