Un documento che garantisca la tracciabilità delle case, una sorta di carta di identità dell'immobile che rassicuri l'acquirente alle prese con una compravendita. È il libretto immobiliare, nato da un accordo tra gli agenti immobiliari e il consiglio notarile di Venezia, il primo di questo genere in Italia
Se fino a questo momento tutte le verifiche sugli immobile erano a carico dell'acquirente, adesso saranno gli stessi agenti immobiliari a certificare tutti gli adempimenti svolti. Il libretto conterrà i dati catastali dell'immobile, i passaggi di proprietà, l'esistenza di eventuali ipoteche, i vincoli e gli oneri, eventuali liti pendenti, l'importo delle spese condominiali, le parti comuni, l'agibilità, le eventuali sanatorie. Il tutto in una relazione finale di sintesi redatta dallo stesso agente immobiliare
Oltre al libretto, il protocollo firmato dagli agenti immobiliari e dai notali, prevede altre misure per tutelare gli acquirenti e contrastare l'abuso del ruolo di mediatore immobiliare. Come ulteriore tutela c'e quanto previsto dalla legge sulla riforma del patentino, ovvero l'iscrizione alla banca dati della camera di commercio
81 Commenti:
Abito in Alto Adige e le notizie che voi credete una rivoluzione noi le abbiamo registrate al catasto edilizio. Per ciò credo che l'unica cosa che avete inventato, e non difficile in Italia , è quello di mettere un'altro spesa a carico dei cittadini. Certo, che in una regione dove ci sono voluti 25 anni per accatastare un appartamento in quel di caorle, non mi meraviglio di certe idee oltretutto molto vecchie. Ho letto i vari link e i vari immobiliaristi hanno dimostrato tutta la loro furbizia e avidità
Sritto dall'altoadige- scusate, ma mi sono dimenticato di firmare " mi chiamo Antonio bz."
Alcune riflessioni personali.
L'iniziativa del libretto immobiliare è certamente interessante. Alcuni l'hanno criticata per l'ipotetico costo o l'obbligo di una nuova procedura che andrebbero a gravare sul trasferimento ma è evidente che così non sia.
Il responsabile FIAiP ha chiarito nel suo intervento come si tratti di un'iniziativa delle agenzie aderenti alla principale associazione di categoria, in convenzione con i notai di un determinato distretto. Questo conferma che non possa rappresentare una procedura obbligatoria, nè maggiormente onerosa per il cliente, costituendo un servizio aggiuntivo attraverso il quale alcune agenzie metterebbero nero su bianco ciò che già si sarebbero dovute impegnare a verificare, e in molti casi già verificano, per qualsiasi compravendita.
Ogni iniziativa come questa dovrebbe trovare unanime apprezzamento e non suscitare inutili critiche verso la professione, che pure ne meriterà ma non per simili proposte.
All'amico che scrive da Bolzano, vorrei invece ricordare che, come lui dice, il sistema di garanzie offerto dal catasto tavolare operante in alto adige potrebbe rendere superflua questa iniziativa nella propria realtà ma che non si tratta tanto di un sistema introdotto dalla loro comunità, quanto del lascito di una precedente dominazione/amministrazione austroungarica: un'eredità, diciamo, piuttosto che un'iniziativa locale difficilmente compatibile con il sistema in uso sul resto del territorio italiano.
Iniziative simili a quella del libretto immobiliare sono state adottate anche in altre province e zone d'Italia. Molti notai del modenese richiedono, in questo caso a pagamento, un "attestato di regolarità urbanistica" redatto da un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere) e quindi non dall'agente immobiliare. Si tratterebbe di una procedura più tutelante perchè l'attestato, citabile nell'atto di trasferimento, determinerebbe una diretta responsabilità in seno al professionista incaricato di compilarlo. Il costo è di circa 300 euro e la pratica, per certi aspetti, potrebbe ricordare la "property inspection" in uso negli stati uniti.
Qualcuno ha criticato a prescindere questa forma di controllo aggiuntivo in funzione del fatto che le verifiche rientrerebbero già nella normale attività espletata dal notaio rogante. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una considerazione poco convincente.
I notai sono chiamati ad effettuare le verifiche ipotecarie e catastali desumibili dai pubblici registri mentre le questioni di urbanistica rientrano nelle responsabilità e sono attestate dal venditore. E' il venditore che in atto dichiara la conformità del bene venduto e non il notaio. Certamente i notai scrupolosi richiederanno le planimetrie progettuali e le confronteranno con quelle catastali, permettendo di far emergere le difformità più rilevanti ma non necessariamente tutte le difformità. in particolare, per l'ovvia ragione che nè il notaio, nè un suo preposto effettuino il sopralluogo dell'immobile.
Continua....
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Per l'ovvia ragione che nè il notaio, nè un suo preposto effettuino il sopralluogo dell'immobile, è improbabile che si individuino, se taciute, le difformità tra lo stato di fatto e le risultanze urbanistico-catastali.
Aggiungerei, mi perdonerete il paradosso, in molti casi per fortuna, vista la propensione del nostro sistema a favorire l'irregolarità, spesso anche con l'avvallo di venditori, costruttori, acquirenti, tecnici e persino dirigenti pubblici (si pensi, ad esempio, alla destinazione dei sottotetti!).
Spendendo qualche parola in più, proprio sulla questione dell'irregolarità, in risposta a chi sostiene che certi passaggi siano inutilmente ripetitivi, ritengo invece utilissimo che nel nostro sistema possa essere praticato il vaglio incrociato di ogni pratica da parte di più soggetti, per l'incredibile numero di anomalie, spesso occultate magistralmente: esistono casi di condoni per i quali il comune abbia rilasciato concessione in sanatoria a fronte del pagamento di un'oblazione scorretta, asseverazioni di tecnici non corrispondenti alla realtà, persino tavole riproducenti lo stesso immobile (e riconducibili alla medesima autorizzazione/permesso) depositate in comune ed approvate dal medesimo, nelle quali l'unità immobiliare venga rappresentata in modo diverso da tavola a tavola!
Rispetto a queste anomalie, che non costituiscono la prassi ma neppure rientrano nell'eccezione remota, l'apporto di più professionisti può permettere una maggiore tutela.
Il nostro sistema è estremamente imperfetto e vulnerabile. Per questo è importante che ogni agente immobiliare possa disporre della migliore preparazione ma sarebbe anche auspicabile che venissero apportati dei correttivi a livello legislativo in grado di aumentare sia la semplicità che le garanzie alla base di ogni trasferimento immobiliare. Così non è stato finora, anche in riferimento alla nostra professione, rispetto alla quale il legislatore, negli ultimi 10 anni, si è posto come unico obiettivo quello di disincentivare la circolazione del nero (archivio unico dell'antiriciclaggio, indicazione nell'atto dei compensi dell'agente, obbligatorietà della registrazione telematica dei contratti di locazione... ), mai mettendo mano ad una seria regolamentazione del settore immobiliare.
Visto che vedo dei commenti della gente per quanto riguarda la figuara del mediatore cose assurde, allora Secondo l'articolo 1754 del c.c. La figura del Mediatore è colui che mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza. Egli, in quanto tale, è un professionista intellettuale con l'obbligo di iscrizione in un apposito albo. Il mediatore può rappresentare una delle parti solo nelle fasi esecutive del contratto, ovvero dopo la sua conclusione. Per quanto riguarda La provvigione in Italia all'agente immobiliare è prevista per legge secondo gli usi della camera di commercio il 2% da entrambi le parti.
Io è da quanto ho 18 anni che faccio questo lavoro ora e l'ho sempre fatto con passione seguendo i miei clienti sia per l'acquisto che gli affitti (anzi per gli affitti pensiamo alla registrazione, scrittura del contratto tutto compreso nella provvigione 1 mensilità +iVA) IN PIù sE PRESENTO UN'IMMOBILE FACCIO SEMPRE PRESENTE TUTTE LE COSE deLL'OGGETTO CHE STò pRESENTANDO quindi non riesco a capire questi continui attacchi verso i mediatori.
Il discorso di questo libretto imMobiliare lo vedo una cosa non giusta e renderà ancora più difficile il nostro lavoro già per ottenere daI CLIENTI l'ape (Attestato pretazione energetica che occorre per la vendita, per l'affitto e per la pubblicità) ci vuole tutta perchè è un costo e in più lo vedono una cosa inutile figurati se continiamo a mettere altre cose.
X anonimo 11:03
Caro agente immobiliare "anonmio".
Sicuramente sei un ottima persona ma delle grandi imprecsioni le scrivi a "quintali", come il tuo collega Gianluca a.i.
Gli agenti immobiliari non sono "iscritti" a nessun albo. ( Ti stai inventando le cose )
Gli agenti immobiliari non sono "professionisti intellettuali" ( studia almeno cosa sei )
Gli agenti immobiliari sono "ausiliari del commercio" ( spero tu capisca la differenza )
Gli agenti immobiliari sono iscritti solo al rea : registro esercenti attività
Gli agenti immobiliari fanno solo un esamino di abilitazione, dopo un corso di 50-80 ore ( in tutto e non per materia.
Gli agenti immobiliari recenti hanno il diploma di scola media superiore.
Gli agenti immobiliari d'epoca hanno la 5 elementare ( poco più che alfabeti ).
Forse ora capisci i continui attacchi ai mediatori : il cliente in genere è più colto del suo "apri-porta".
Carissimi saluti.
E' vero gli a.i. Degli ultimi anni sono diplomati e/o laureati, i vecchi sensali, così si chiamavano avevano forse la licenza elementare, ma quella era un'altra storia.
Ora l'a.i. È e deve essere una figura professionale completa,in grado di risolvere i molteplici quesiti che quotidianamente gli vengono posti.
Detto questo, il lavoro dell'a.i. È quello di procacciare un affare!!!!
Da questo,nasce tutto l'iter che porta al rogito notarile,essere un laureato,e fare l'a.i. Senza chiudere una vendita non serve assolutamente a niente!!!!!!!!!!!!!!!
Ben vengano le figure professionali...laureate, prima però ci deve essere la proposta d'acquisto accettata!!!!!!!!!!
Poi mangiano tutti!!!!!!!!!!!!!
Buon lavoro!
Per gli agenti immobiliari non sarebbe necessaria la laurea, ma l'onestà.
E questa in genere manca.
Si siamo diplomati , laureati, con master etc.
Ma questo non ci tutela - non e' abbastanza
Non abbiamo diritti, ne tutele, ne welfare-
Il mercato e' quasi Fermo dal 2007 -procede a rilento
Ed anche il nostro mondo e' divenuto cannibalico
Poche sono le conclusioni contrattuali , la coperta e' corta
Molti non guadagnano o sono sfruttati -
Come tante altre professioni in Italia !
Finalmente cosi gli acquirenti non possono dire che non facciamo piu nulla
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