Misteri, leggende e tutto ciò che rende unica la Puglia, una delle regioni più affascinanti d'Italia.
curiosità sulla puglia
Castel del Monte Unsplash

Oggi la Puglia è sinonimo di estate, mare azzurro, ulivi secolari e scogliere adriatiche. Tuttavia, dietro questa immagine da cartolina si cela un universo di storie affascinanti, tradizioni antiche e racconti che si celano tra le stradine strette e bianche, all'ombra delle cattedrali romaniche, nascoste tra le rocce delle gravine. Tra castelli ottagonali, case a cono e sterminate saline, ecco le più belle curiosità sulla Puglia: il filo conduttore è l’anima autentica di questa regione, fatta colori, profumi e vento.

Perché la Puglia si chiama così

Il termine Puglia ha radici profonde che raccontano molto della storia e della geografia della regione. Secondo la maggior parte degli studiosi, il nome deriva dal latino “Apulia”, che a sua volta si collega agli Japigi, popolazione proveniente dall’Illiria e stanziatasi nell’area già in epoca preromana (a Bari, infatti, esiste il quartiere di Japigia) e suddivisa tra Dauni, Peuceti e Messapi.

Tuttavia, non manca chi suggerisce una seconda affascinante interpretazione: “a-pluvia”, ossia “senza pioggia”. Questa ipotesi trova fondamento nella scarsità d’acqua che caratterizza molte zone dell’entroterra pugliese, dove le precipitazioni sono rare e le risorse idriche preziose.

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I luoghi simbolo per cui la Puglia è famosa

Quando si parla di simboli pugliesi, alcuni luoghi emergono come veri e propri emblemi della regione, riconoscibili a prima vista tra le immagini che imperversano online, soprattutto sugli schermi di chi cerca un posto dove andare in vacanza in Puglia

I 1500 trulli di Alberobello

Riconosciuti come Patrimonio UNESCO della Puglia dal 1996, i trulli sono costruzioni in pietra a secco (senza malta) dalla forma conica, tipiche della Valle d’Itria, una splendida area a cavallo tra le province di Taranto, Bari e Brindisi. La loro origine si lega a una necessità molto pratica: poter essere smantellati velocemente per evitare le tasse sulle abitazioni imposte dal Regno di Napoli. Alcuni tetti sono decorati con misteriosi simboli esoterici, alimentando leggende su riti magici e significati nascosti.

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Alberobello Pexels

Le grandissime saline di Margherita di Savoia

Situate lungo la costa adriatica, queste saline sono le più estese d’Europa e le seconde al mondo per superficie (dopo il Salar de Uyuni in Bolivia). Ogni anno producono circa sei milioni di quintali di sale, ma la loro importanza va ben oltre l’aspetto economico: ospitano infatti colonie di fenicotteri rosa e rappresentano un habitat prezioso per numerose specie animali. Margherita di Savoia è anche un rinomato centro termale naturale della Puglia, sulla costa nord di Bari.

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Le saline di Margherita di Savoia - Alouis08, CC BY 4.0 Wikimedia commons

Ostuni, la “Città Bianca”

Famosa per le sue case imbiancate a calce che riflettono in modo quasi surreale la luce del sole, Ostuni deve il suo soprannome a questa caratteristica unica. Oltre all’effetto estetico spettacolare, la calce aveva anche una funzione protettiva: secondo alcune teorie, contribuiva a difendere gli abitanti dalle epidemie grazie alle sue proprietà antisettiche. Il bianco abbagliante delle sue strade è diventato uno dei tratti distintivi più amati della regione.

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Ostuni Unsplash

Le gravine carsiche della Murgia

La gravina è una spettacolare spaccatura naturale nel terreno, simili a canyon, che caratterizzano il paesaggio della Murgia e del Sud-Est barese. Si sono formate nel corso di millenni per effetto dell’erosione dell’acqua su terreni calcarei, dando vita a scenari mozzafiato e habitat ricchissimi di biodiversità. Tra le più suggestive, spicca la Gravina di Gravina in Puglia, una profonda fenditura che taglia in due il centro storico della città, offrendo un colpo d’occhio di rara bellezza. 

Su uno dei suoi versanti si sviluppa un antico insediamento rupestre, con chiese scavate nella roccia, grotte e cunicoli che testimoniano una lunga storia di vita e adattamento umano. Il ponte acquedotto settecentesco che la attraversa è uno dei simboli della città e la collega idealmente all’altopiano murgiano. Oggi la gravina è diventata un polo di interesse turistico, ambientale e cinematografico, al punto da essere stata scelta come location per film internazionali, tra cui "No Time to Die", l’ultimo capitolo di James Bond.

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Gravina di Puglia - Biancaman99, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Misteri, leggende e tradizioni popolari della Puglia

Castelli enigmatici, isole popolate da leggende greche e storie di pirati: ogni angolo della regione nasconde segreti che aspettano solo di essere svelati. Questi racconti popolari folkloristici, rappresentano però un valore culturale sfaccettato di questa terra, sempre a metà strada tra documentata e narrazione popolare. 

Castel del Monte ad Andria: l’enigma di pietra

Tra le costruzioni più affascinanti del territorio pugliese, ce n'è una che lascia davvero a bocca aperta per la sua bellezza e i misteri che racchiude in quasi 800 anni di storia: il Castel del Monte, un capolavoro architettonico unico voluto nel 1240 dall’imperatore Federico II di Svevia, nel territorio di Andria, in provincia di Barletta Andria Trani.

Il castello ha pianta ottagonale perfetta, circondata da 8 torri anch'esse ottagonali: un vero banchetto per gli amanti della numerologia. L’ottagono, infatti, rappresenta la mediazione tra il quadrato (terra) e il cerchio (cielo), suggerendo una funzione che (forse) va oltre quella militare o residenziale.

Gli studiosi hanno individuato sorprendenti riferimenti alla numerologia e all’astronomia: otto torri, otto sale per piano, otto finestre principali, tutto sembra rimandare a un disegno preciso e ricco di significati nascosti. Alcuni ritengono che Castel del Monte, oggi Patrimonio Unesco, fosse un luogo di studio per le scienze, mentre altri, più o meno bizzarramente, lo collegano ai Cavalieri Templari. L'ipotesi più accreditata, però, vede il castello nella veste di maniero di caccia, vista la sua posizione, anche se possiede elementi tipici di una fortezza difensiva, come il fossato o le feritoie.

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Castel del Monte, Andria Pixabay

Le Isole Tremiti, miti greci e storie di pirati

L’arcipelago delle Isole Tremiti, situato al largo del Gargano, è uno dei luoghi più suggestivi e carichi di leggende della regione. Conosciute anche come “diomedee”, queste isole devono il loro nome all’eroe greco Diomede: secondo la mitologia, fu qui che trovò la morte dopo la guerra di Troia. La leggenda narra che gli dèi trasformarono i suoi compagni in grandi uccelli marini – le famose “diomedee” – che ancora oggi popolano le scogliere con i loro richiami notturni ().

Tra le bellissime cose da vedere e scoprire alle Tremiti non ci sono solo i miti: nel corso dei secoli sono state luogo d’esilio per personaggi illustri come l’imperatore Augusto, che vi confinò la nipote Giulia. Nel Medioevo divennero rifugio per monaci benedettini e successivamente teatro di scorrerie piratesche, tanto da essere conosciute anche come “le perle dell’Adriatico” per la loro bellezza selvaggia e la loro storia avventurosa.

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Capraia, Isole Tremiti, Wasabi1990, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Il tarantismo e la Taranta: tra rito terapeutico e cultura

Il tarantismo è un affascinante fenomeno culturale e antropologico diffuso soprattutto nel Salento, tra il XV e il XX secolo, e per Salento si intende la zona geografica che comprende anche il sud di Taranto. Si trattava di un complesso rituale di origine popolare, nato come risposta simbolica e terapeutica al presunto morso della tarantola, un ragno velenoso. Le persone colpite, soprattutto donne, manifestavano uno stato di malessere psico-fisico che veniva curato attraverso la musica, la danza e il ritmo ossessivo della pizzica o taranta, una danza tradizionale.

Il rito si svolgeva in forma pubblica o semi-privata, spesso con l’accompagnamento di tamburelli, violini e organetti, e culminava in una sorta di trance liberatoria. Più che una reale intossicazione, il tarantismo è oggi interpretato come una forma di espressione del disagio psichico, una risposta collettiva a condizioni sociali oppressive, soprattutto legate al ruolo subalterno della donna. Questo fenomeno ha ispirato studi di etnografia, psichiatria e musica, diventando oggetto di rivalutazione culturale e spettacolarizzazione nei festival contemporanei, come la Notte della Taranta.

Alcune curiosità sui piatti tipici pugliesi

La cucina pugliese è un vero caleidoscopio di sapori e profumi, ingredienti semplici e ricette antiche, oggi rivisitate e poste in parallelo con la contemporaneità. I piatti tipici pugliesi sono davvero tanti: la regione ha una varietà di preparazioni e una qualità di ingredienti, soprattutto ortaggi e prodotti ittici, tali da essere un vero tripudio per la fantasia di qualsiasi cuoco.

  • Orecchiette fatte a mano: regine indiscusse della gastronomia pugliese, le orecchiette sono ancora oggi preparate a mano nei vicoli di Bari Vecchia e in molti altri paesi. La loro forma particolare richiama le orecchie (“orecchiette”, appunto) e sono spesso condite con cime di rape o sugo di pomodoro fresco.
  • Pane di Altamura DOP: questo pane è noto per la sua crosta spessa e croccante e per la capacità di conservarsi a lungo senza perdere fragranza. Prodotto esclusivamente con grano duro locale, rappresenta una delle eccellenze riconosciute a livello europeo.
  • Burrata di Andria: nata come soluzione anti-spreco per recuperare gli avanzi della mozzarella, la burrata è diventata uno dei formaggi freschi più amati in Italia. Il suo cuore cremoso conquista chiunque la assaggi per la prima volta.
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Orecchiette - Giuseppe Masili, CC BY 2.0 Flickr