
Filippo Brunelleschi è universalmente riconosciuto come uno dei padri dell’architettura rinascimentale. Le sue opere non sono solo di fondamentale importanza per la città di Firenze, ma per l’intero sviluppo dell’arte occidentale. Dalla celebre Cupola di Santa Maria del Fiore agli ospedali, alle basiliche e agli spazi pubblici, i lavori dell’architetto fiorentino hanno rivoluzionato lo stile e il gusto dell’epoca. Ecco, allora, quali sono le principali opere di Brunelleschi.
Quali furono le opere di Brunelleschi a Firenze?
Filippo Brunelleschi nacque a Firenze nel 1377 e fu una delle figure più rivoluzionarie del Rinascimento italiano. Inizialmente formato come orafo e scultore, Brunelleschi si distinse presto per la sua straordinaria capacità di innovare, tanto da essere considerato il vero padre dell’architettura rinascimentale.
Dopo aver perso il concorso per la porta nord del Battistero di Firenze contro Lorenzo Ghiberti, Brunelleschi si dedicò con passione allo studio delle strutture antiche e della prospettiva.
Cupola di Santa Maria del Fiore
La Cupola di Santa Maria del Fiore rappresenta senza dubbio il capolavoro assoluto tra le opere del maestro fiorentino. Quando Brunelleschi ricevette l’incarico nel 1420, nessuno prima di lui aveva mai tentato di coprire una simile ampiezza senza ricorrere a impalcature tradizionali.
La cupola, completata nel 1436, si distingue per la sua struttura autoportante a doppia calotta e per l’ingegnoso sistema di mattoni disposti a spina di pesce, che garantisce stabilità senza l’uso di centine in legno. Ancora oggi c’è una scultura che rappresenta Brunelleschi in Piazza Duomo, il quale alza lo sguardo per ammirare la cupola da lui creata.

Spedale degli Innocenti
Lo Spedale degli Innocenti è uno degli esempi più significativi delle opere dedicate all’architettura civile. Progettato nel 1419 come orfanotrofio pubblico, l’edificio introduce un portico con colonne corinzie e archi a tutto sesto. L’influenza dell’edificio fu così grande che tutti gli edifici circostanti si adeguarono allo stile porticato, tra cui la Basilica della Santissima Annunziata.

Basilica di San Lorenzo
La Basilica di San Lorenzo è uno dei progetti più ambiziosi tra le opere del Brunelleschi. Incaricato dai Medici nel 1421, l’architetto trasformò la chiesa medievale in un modello esemplare di architettura rinascimentale. L’interno si caratterizza per la geometria degli spazi, la luminosità diffusa e l’uso delle proporzioni. Tuttavia, il cantiere, che si prolungò oltremodo, fu poi completato da Michelozzo e da Antonio Manetti Ciaccheri.
Cappella Barbadori
La Cappella Barbadori, chiamata anche Capponi, è situata all’interno della chiesa di Santa Felicita, e rappresenta uno dei primi esempi di cappella privata progettata secondo i nuovi canoni rinascimentali. Realizzata tra il 1420 e il 1425, questa cappella mostra chiaramente l’influenza dell’architettura di Brunelleschi, soprattutto se si guarda alla cupola interna, che fungerà da modello per quella più grande del Duomo.
Basilica di Santo Spirito
Iniziata nel 1434, questa chiesa fu pensata come un grande spazio unitario, dove le navate laterali si fondono armoniosamente con la navata centrale grazie all’uso delle colonne e degli archi. Anche in questo caso, l’opera fu poi completata da altri architetti dopo la sua scomparsa, che ne modificarono parzialmente il progetto.

Le sculture
Oltre alle sue celebri architetture, tra le opere si annoverano anche alcune importanti sculture. In gioventù partecipò al concorso per la porta nord del Battistero con una formella in bronzo raffigurante il Sacrificio di Isacco, oggi conservata al Museo Nazionale del Bargello.
In realtà, realizzò anche un altare argenteo per la Cattedrale di Pistoia, il Crocifisso nella Basilica di Santa Maria Novella e una scultura di San Pietro conservata a Orsanmichele.
Cosa ha fatto Brunelleschi a Roma?
Dopo la delusione per la sconfitta al concorso per la porta nord del Battistero di Firenze, Brunelleschi decise di intraprendere un viaggio formativo nella Città Eterna, insieme all’amico Donatello. Questo soggiorno romano si rivelò cruciale per la sua crescita personale e professionale, segnando una svolta decisiva nella sua visione dell’architettura e dell’arte.
A Roma, Brunelleschi si dedicò con passione allo studio delle antiche strutture romane, esplorando monumenti come il Pantheon, le terme, gli acquedotti e gli anfiteatri. In particolare, rimase particolarmente affascinato dalla cupola del Pantheon, studiandone la struttura autoportante e le tecniche di alleggerimento della muratura.
Un weekend a Firenze sulle tracce di Brunelleschi
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