"Occorre che il governo chiarisca con precisione che cosa significhi perseguire, per la riforma fiscale, l'obiettivo della tassazione sulla proprietà". Se si pensa ad una patrimoniale, lo si dica". Così il presidente di confedilizia, corrado sforza fogliani ha chiesto chiarimenti all'esecutivo durante la decima conferenza organizzativa nazionale a Roma
Il riferimento è alla bozza del programma nazionale di riforma (pnr) - approvata dal consiglio dei ministri e trasmessa alla commissione europea - che indica, fra gli elementi chiave della strategia dell'esecutivo in materia fiscale, il passaggio "dalla tassazione sui redditi personali alla tassazione sulla proprietà e sui consumi". Che fine ha fatto e cosa vuole fare il governo?
"La frase messa nero su bianco dal governo in un documento ufficiale - ha rilevato il presidente della confedilizia - ci preoccupa seriamente, soprattutto perchè si inserisce in un quadro che vede da alcuni mesi esponenti politici, economisti, rappresentanti sindacali, giornalisti, lobbisti del business delle rendite finanziarie, fornire - con significativa insistenza - la più semplice delle ricette per far fronte all'enorme e crescente debito pubblico che affligge l'Italia: l'introduzione di una tassazione di tipo patrimoniale"
Ma secondo sforza fogliani, una tassazioen di questo tipo "avrebbe un effetto devastante, sul piano psicologico anzitutto, ma anche su quello della credibilità dello stato, e chi vive tra la gente lo sa bene"
"Ogni tassazione di tipo patrimoniale - secondo confedilizia - dà il sigillo dell'ufficialità all'incapacità di un sistema tributario di tassare la ricchezza dove essa è veramente, per colpire invece i beni in sè solo perchè facili da individuare, indipendentemente dal fatto che diano o no un reddito (o siano addirittura - come spesso si verifica - un costo)"
Una tassazione di questo tipo, poi - ha concluso sforza fogliani - nasconde un esproprio surrettizio. "È - nonostante si faccia finta di non saperlo - il caso dell'ici (abolita - ma non del tutto - per gli immobili urbani, e viva e vegeta per le aree, anche pretesemente edificabili)"
24 Commenti:
Una tassa sui patrimoni?! Una vergogna! Venderemo in Italia e compreremo all'estero!
Una tassa sui patrimoni?! Una vergogna! Venderemo in Italia e compreremo all'estero! lei ha qualche altra soluzione per far rientrare il debito pubblico di almeno 200 miliardi al fine di evitare il default? non le dice niente che sembriamo tornati agli anni '70 con lavoratori, studenti, disoccupati e perfino poliziotti, tutti incazzati, a fare dimostrazioni nelle piazze e sui tetti?! glielo va a dire lei che i 200 miliardi bisogna levarli dalle loro tasche (vuote!)... se non si tassano i patrimoni?!
L'immagine della realtà che emerge dai forum è falsata dal fatto che la maggioranza di chi posta sui forum italiani è costituita da menaverghe parassiti il cui patrimonio è costituito da incapacità, invidia e odio, per i quali la rivoluzione proletaria con tanto di espropri collettivi è sempre (e da sempre) dietro l'angolo.
Grazie a dio la realtà è diversa, e se vedo una rivoluzione nel medio periodo è quella federalista, con buona pace di quella metà del Paese che da sempre vive alle spalle dell'altra. Buon anno.
Ritengo che l'orientamento del governo in tema di imposte sia in contrasto con l'art. 53 cost.it., risultando le tassazioni tutte determinate in Italia non in riferimento alla capacità contributiva di ciascuno ma in proporzione all'enorme debito pubblico (non previsto ed anzi vietato per l'esigenza che alle spese pubbliche deve preesistere la "provvista"), con la conseguenza che è saltato anche il riferimento previsto nella detta norma alla ... "spesa pubblica" (cioè al costo dei servizi e non certo al costo degli interessi sul debito pubblico). Sorprendente è anche il termine "investitori" con il quale si definiscono i soggetti stranieri che prestano denaro ad interesse agli Stati indebitati e che meriterebbero altro appellativo.la colpa, dunque, per i manipolatori della realtà, è degli "evasori" e non dei politici che hanno prodotto il debito senza provvista, parte del quale è finito e finisce nelle loro tasche. Saluti a tutti.
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