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Nomisma: il nocciolo duro del mercato immobiliare ha resistito. E adesso? (grafico)

Il 2011 è stato senz'altro un anno orribile per l'economia italiana, alle prese con un possibile default. Eppure il mercato immobiliare ha dato prova di un'insospettabile resistenza. Il centro studi di nomisma fa il punto della situazione, con un'occhio al futuro: quali mosse faranno le banche e quali sono le prospettive del settore in Italia

Le compravendite di abitazioni, dopo un falso segnale di miglioramento, sono tornate a scendere nel 2011, ma tutto sommato meno del previsto. Il punto debole della catena, si sa, sono i mutui troppo cari, soprattutto rispetto a dei prezzi che non si sono smossi in conseguenza. Ma evidentemente, mutui cari o no, le case si vendono. Meno, ma si vendono

Nomisma: il nocciolo duro del mercato immobiliare ha resistito. E adesso? (grafico)

Si vendono ma con difficoltà e il primo trimestre 2012 potrebbe davvero essere un disastro. Ecco le previsioni di nomisma:

- Non ci sarà nel breve periodo un rilancio del settore immobiliare e rimarrermo sui minimi registrati negli ultimi 3 anni

- Il costo dei mutui potrebbe effettivamente scendere nei prossimi mesi, ma ciò non significa che sarà facile ottenerne uno. Il mercato del lavoro è infatti oggi un'incognita maggiore. La riduzione dello spread non sarà sufficiente

- Molti proprietari, di fronte ad una domanda che non è in grado di pagare quanto essi chiedono (in quanto oggettivamente) è diminuita la capacità di spesa, sono di fronte a un bivio: abbassare il prezzo o ritirare l'immobile dal mercato

- Molti degli immobili che rimangono invenduti, di fronte agli aumenti dell'imu, potrebbero finire nel mercato degli affitti e soddisfare così la domanda abitativa che comunque è forte

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Leggi anche: prezzi fermi e sconti in crescita. Così va l'immobiliare nelle città medie

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53 Commenti:

27 Marzo 2012, 13:55

"UN BENE CHE HO PAGATO 100, cOME SI FA A VENDERLO A 50?"
Qualsiasi bene o investimento può calare di prezzo (azioni-bond-commodities ecc...)la casa è assolutamente uguale a qualsiasi altro bene o investimento ,quindi se si decide di non venderlo bisogna tenerselo sul groppone e pagarci sopra le tasse (che non esistono sugli altri investimenti)sperando che un giorno torni ai prezzi ai quali lo si era acquistato (passeranno minimo 15 anni)

27 Marzo 2012, 16:05

In reply to by anonimo (not verified)

Appunto. Quindi il mercato è ingessato perchè giustamente la gente preferisce "tenersi la casa sul groppone" (come se poi la maggioranza di chi vende possieda "n" case, e non la usi per viverci).
Le azioni e bond non servono per proteggerci dalle intemperie, per stare comodi, per riporre le nostre cose al sicuro (più o meno), per mettere su famiglia. La casa è un bene emozionale. Meglio tenersi le emozioni sul groppone.

27 Marzo 2012, 16:32

In reply to by enzo (not verified)

Ma spiace ma lei è in errore.
La casa non preserva nulla,se lei avesse voluto davvero preservare i suoi beni avrebbe dovuto investire in commodities (oro-argento-petrolio-grano ecc...) 12 anni fa.
Infatti lei ora avrebbe circa 7 volte il capitale investito,mentre con la casa si trova attualmente con un bene invendibile se non svendendolo a forte sconto.
Per fare famiglia e per mettere le proprie cose si può andare in affitto e investire i soldi in maniera più intelligente per poi finalmente potere comprare la casa non con un mutuo ma in contanti .
La casa,questo è meglio che gli italiani se lo mettano in testa,sarà il p-e-g-g-i-o-r-e investimento dei prossimi 10-15 anni

27 Marzo 2012, 17:04

In reply to by anonimo (not verified)

Ma spiace ma lei è in errore. Errore di che? io ho detto che se devo svendere io non vendo la mia casa. Non vedo dove sia questo fantomatico errore di cui tutti mi accusano. Il mio interesse non è assolutamte guadagnarci, non mi importa, per me la casa è un bene da vivere, ma è ovvio che il mio atteggiamento può essere quello delle tante centinaia di venditori che rendono il mercato totalmente immobile.

27 Marzo 2012, 14:15

Signori buongiorno,
Purtroppo il discorso è molto semplice, ci diciamo che il mercato è Fermo.
Assolutamente nulla di piu vero, e assolutamente molteplici possono essere i fattori che meteorano attorno a questa sistuazione di stallo
C'e tantissima richiesta e tantissima offerta, indipendentemente dalla qualità espressa e posta sul mercato.
Ma il problema è solo uno; e nasce da un ridimensionamento mentale su cui ognuno di noi dovrebbe soffermarsi a pensare.
Purtroppo la casa non è vista solo come luogo di vita, di rifugio, nido per la crescita della famiglia e dei figli, bensì è vista principalmente come fondo di investimento...
Enzo dice come posso vendere a 50 se ho comprato a 100?
Secondo il suo ragionamento dovrebbe vendere almeno a 101. Ragionamento giusto e logico. Assolutamente non fà una piega.
Però però tu venditore, vuoi vendere o vuoi arricchirti?
Facciamo un esempio il signor X è in possesso di un immobile da 20 anni...un bel trilocale in una bella zona residenziale di Milano, in questi 20 anni il signor x si è sposato, ha fatto famiglia è ha vissuto modestamente bene.
20 anni fà il signor X ha pagato l'immobile 100 milioni.
Oggi vuole vendere la sua casa perche ha deciso di trasferirsi in periferia in un luogo dove vuole vivere diversamente con ritmi differenti.
Oggi mette in vendita il suo immobile a 400 mila euro (quasi vecchi 800 milioni di lire) un rapporto di 8 volte piu alto il suo prezzo d'acquisto.
E come mai? il suo immobile si è rivalutato? assolutamente si e forse oggi vale proprio quella cifra.
Ma in questi vent'anni il signor X ha vissuto e ha goduto e soprattutto sfruttato per le sue esigenze di vita l'immobile? io penso proprio di si
Però oggi oltre ad avere già conquistato tutto questo pensa anche ad arricchirsi?
Allora a conclusione del mio pensiero caro compratore...fai bene i conti......
Forse ti converrebbe restare sempre in affitto, infatti per un appartamento come quello del signor x oggi ci vogliono 1000 euro al mese, pensa che potresti viverci per 400 mesi (quasi piu di 30 anni) e non solo senza neppure avere spese di condominio, spese ici, imu e altro e altro ancora che nel prossimo futuro ci si potrebbe inventare.
Però poi ai figli cosa rimane?
Chiaro. Non rimane nulla, se non forse il rammarico di non poter rivendere tra 30 anni lo stesso immobile ad 1 milione di euro.
Le case dovrebbero essere viste come dimore di vita e crescita dell'uomo e non come fonte di arricchimento, forse solo cosi domanda e offerta potrebbero avvicinarsi.....onestà nel vendere e onestà nel comprare.......
E il mercato sarebbe piu frizzante e sicuramente piu sciolto.
Questo è il mio umile e utile pensiero.......
Riflettiamo....riflettiamo.....

27 Marzo 2012, 14:16

Aggiungerei che in 15 anni, con una imu al 10 x mille (=1%) e un'inflazione al 2% (ipotesi ottimistica), quell'immobile venduto a 100 avrà perso comunque il 45% del suo valore (1%+2%=3% x 15 anni =45%). Sono calcoli semplificati, che non tengono conto dell'attualizzazione degli importi, ma in sintesi vendere oggi a 55 o fra 15 anni a 100 sono ipotesi perfettamente equivalenti (a parte l'aspetto emozionale, che infatti blocca il mercato)

27 Marzo 2012, 14:29

Comunque vorrei fare notare a tutti i partecipanti di questo blog che gli immobili sono già scesi parecchio di prezzo,basta che fate un giretto per le immobiliari dicendo che avete contante pronto e che volete pagare molto meno della cifra richiesta e provvederanno loro a trovarvi il venditore disposto a scendere di molto.
Ovvio che c'è anche chi non vuole scontare più del 10% (ridicolo) ma sono problemi suoi in quanto la discesa vera è appena iniziata un anno fa,e il grosso del crollo avverrà nei prossimi tre anni .
Ormai l'immobile è il peggior investimento che possa esistere per tre motivi basilari:
1 è illiquido
2 è l'investimento più gravato da tasse e balzelli
3 è iper costruito (ovvero ci sono molte più case di quelle che servirebbero)

Io ho avuto molti immobili in passato e molti di enorme valore,sono rimasto ora con un solo appartamento ,e sono felicissimo di essermi disfatto di tutto quel cemento che se lo avessi avuto ancora oggi per mantenerlo dovrei rinunciare a mille altre cose più piacevoli che le tasse da pagare.
Non nego che sono,comunque,pronto ad investire una forte somma in un'altra casa,devo solo decidere se acquistare una bella villa in andalusia a prezzo di saldo (vedi link) o aspettare di acquistare ,sempre a prezzo di saldo,tra un paio di anni una villa o un loft a Milano.
Solo con queste premesse bisogna avvicinarsi d'ora in poi all'acquisto (non scrivo apposta investimento) immobiliare,ovvero: prezzi da saldo e con finalità di goderselo non certo per speculare,per quello ci sono mille altri più proficui,e intelligenti,investimenti
http://www.marbella-resales.com/marbella-property/3029130000/4-bed-Vill…
http://www.marbella-resales.com/marbella-property/1316520000/3-bed-Vill…

27 Marzo 2012, 14:42

Con la situazione che si delinea nel breve futuro in Italia è difficile accordarsi su come anrà un qualsiasi mercato... senza crescita e quindi lavoro vero ci ritroveremo tutti a dover risparmiare per se e per i propri figli se non addirittura a doverli mantenere. Investire sarà un privilegio per pochi, anche negli immobili... l'anno peggiore sarà il 2014.

27 Marzo 2012, 15:31

Sono sempre più chiari i segnali di un imminente "futuro greco" italiano
E le compravendite immobiliari saranno l'ultimo dei nostri problemi

27 Marzo 2012, 15:59

Scusate, vi chiedo un parere: sono in trattativa per acquistare un appartamento affittato in una bifamilire con giardino condominiale a Gradara di Pesaro ; l'attuale inquilino ha un contratto di affitto registrato per 700 euro mensili per ancora 10 anni, quale prezzo ritenete corretto? Vi ringrazio

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