Il governo più pericolante della storia d'Italia va avanti contro vento e maree e zitto zitto interviene e legifera su tutto ciò che può. È il caso delle imposte legate all'acquisto di un immobile, che dal primo gennaio 2014 vivranno una vera e propria rivoluzione. Per qualcuno comprare casa sarà più economico, per altri più caro: ecco cosa succederà
Il nuovo quadro impositivo, che regola l'imposta di registro, quella ipotecaria e quella catastale, sarà completamente diverso. I beneficiati saranno soprattutto coloro che compreranno una prima o una seconda casa da privato, mentre più care saranno le transazioni in cui la controparte è un'impresa
Quando ci riferiamo a privato, rientrano ovviamente anche le compravendite effettuate tramite agenzia, in cui il proprietario non è però un'impresa
Le novità sulla tassazione delle transazioni immobiliari dal 1º gennaio 2014
Prima casa venduta da privato (1.236 euro di risparmio ogni 100.000 euro di valore imponibile):
Registro: dal 3 al 2%
Ipotecaria: da 168 a 50 euro
Catastale: da 168 a 50 euro
Seconda casa venduta da privato (900 euro di risparmio ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Registro: dal 7 al 9%
Ipotecaria: da 2.000 a 50 euro
Catastale: da 1.000 a 50 euro
Ufficio/fabbricato strumentale venduti da privato --> le variazioni sono le stesse della seconda casa
Ufficio acquistato da onlus a un privato (aumento di 8.596 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Registro: dal da 168 euro al 9% (9.000 euro)
Ipotecaria: da 168 a 50 euro
Catastale: da 168 a 50 euro
Terreno edificale venduto da privato (risparmio 1.900 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Registro: dall'8 al 9%
Ipotecaria: da 2.000 a 50 euro
Catastale: da 1.000 a 50 euro
Terreno agricolo venduto da privato (risparmio di 8.900 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Registro: dal 15 al 9%
Ipotecaria: da 2.000 a 50 euro
Catastale: da 1.000 a 50 euro
Edificio storico artistico venduto da privato non prima casa (aumento di 3.100 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Registro: dal 3 al 9%
Ipotecaria: da 2.000 a 50 euro
Catastale: da 1.000 a 50 euro
Seconda casa venduta da impresa (aumento di 96 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Iva: resta al 10%
Registro: da 168 a 200 euro
Ipotecaria: da 168 a 200 euro
Catastale: da 168 a 200 euro
Prima casa venduta da impresa (aumento di 96 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Iva: resta al 4%
Registro: da 168 a 200 euro
Ipotecaria: da 168 a 200 euro
Catastale: da 168 a 200 euro
Terreno edificabile venduto da impresa (aumento di 96 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Iva: resta al 21%
Registro: da 168 a 200 euro
Ipotecaria: da 168 a 200 euro
Catastale: da 168 a 200 euro
Capannone venduto da impresa (diminuzione di 3.568 euro ogni 100.000 euro di valore imponibile)
Iva: resta al 21%
Registro: da 168 a 200 euro
Ipotecaria: da 3.000 a 200 euro
Catastale: da 1.000 a 200 euro
27 Commenti:
L'esempio è errato l'IVA dal 01.10.2013 è 22%
Il 22% è sui beni a consumo
Per gli immobili è differente pertanto corretti sono corretti i valori inseriti.
Parola di agente immobiliare
Beni di consumo pure gli immobili quindi rimane il 22% poi se vogliamo entrare nel merito tutto è approssimativo in questo schema... trattandosi di schema... e comunque da qui a gennaio chissà che faranno......
Se parliamo di immobili strumentali quali terreni agricoli o capannoni commerciali allora lei ha ragione, ma se parliamo di immobili ad uso abitativo proprio non ci siamo.
In quel caso il legislatore, una volta tanto giustamente, considera la casa un bene di consumo diverso dagli altri ed applica un regime IVA agevolato: 4% per la prima casa, 10% per la seconda, ed è così da molti anni.
Chissà perchè, per una abitazione dello stesso valore, se uno compra da impresa deve pagare più imposte che se compra da privato!
Chissà perchè nel caso di ufficio o negozio, se in regime di Legge Prandini ogni dieci immobili, uno è dello stato, gratis!
Chissà perchè se uno compra un negozio in un centro commerciale, l'IVA è al 20, e lo stato ogni 5 transazioni "ruba" un negozio! In cambio di nulla!
Chissà perchè quando uno fa un mutuo, cioè si indebita, deve essere tassato con l'imposta sostitutiva 0,20% se prima casa, 2% sul valore del mutuo, se seconda casa!
Imposta sostitutiva di che cosa? sostitutiva del cervello di chi, andando a Roma, perde il senso della realtà!
Tutti a casa. Mettiamo al governo e a fare le leggi chi ne capisce qualcosa. Monti ci ha portato dalla crisi alla miseria, distruggendo l'intera filiera dell'edilizia e dell'abitazione. Attila ha fatto meno danni. Bisogna cambiare radicalmente impostazione.
Concordo che lo schema è approssimativo ... l' iva è al 22 % anzitutto ... e non so da quali disposizioni legislative si ricaverebbe che non esisteranno più le imposte proporzionali di trascrizione e catastale del 3 % e 1 % previste per gli immobili strumentali
Le tabelle sono fuorvianti perché riferite non ad ogni 100.000 euro di valore imponibile, ma al solo caso di valore uguale a 100.00 euro; per valori diversi le cose cambiano percentualmente in modo sensibile.
Ad esempio per la seconda casa venduta da privato (900 euro di risparmio ogni 100.000 euro di valore imponibile), su un importo di 300.000 euro non c'è risparmio, ma una maggiore spesa di 3.100 euro.
CORDIALI SALUTI.
Provi a rifare i conti. Per 300.000 da privato il risparmio è di 2.900: 27.100 di imposte anziché 30.000. Cordiali saluti
Risultando incomplete le considerazioni espresse parrebbe comunque utile per che deve acquistare evitare intermediari immobiliari
Tutto sommato mi sembra un innovazione positiva. Benissimo la riduzione delle tasse ipotecarie e catastali che erano divenute un balzello gravoso ed ingiustificato. Giusta mi sembra la riduzione nei confronti dei privati mentre l'aggravio per le imprese appare sopportabile.
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