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Uno sguardo al mercato immobiliare internazionale del 2015
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“Rischio bolla immobiliare” e “prezzi alle stelle” sono state le definizioni chiave che hanno contraddistinto nel corso dell’anno la situazione di molti Paesi al di fuori dei confini nazionali. In particolare, il Global Real Estate Bubble Index elaborato da UBS ha indicato Londra e New York come le città dove maggiore è il rischio bolla immobiliare.Se poi si dà uno sguardo ai prezzi delle case in Europa, si nota un panorama variegato, con valori in crescita in media dell’1% in termini annuali.

Il mattone londinese non conosce freni

Qui i prezzi delle case sono cresciuti di mese in mese. In particolare, in Gran Bretagna gli aumenti sono stati causati dallo squilibrio tra domanda e offerta. Da quanto è stato registrato, l’aumento delle compravendite nel Regno Unito è cresciuto di pari passo al prezzo delle case, soprattutto a Londra. E proprio nella capitale, se oggi il prezzo medio di una casa è pari a circa 700mila euro, nel 2030 supererà 1,4 milioni di euro (un milione di sterline). A dirlo le previsioni realizzate da Oxford Economics, che evidenziano come il mattone londinese sembri proprio non conoscere freni. In questo quadro, David Cameron ha promesso di rendere più facile l’acquisto di una casa anche per le classi sociali più modeste. Un'iniziativa che è un ampliamento del cosiddetto "Right to buy" ("diritto di compravendita") introdotto negli anni Ottanta da Margaret Thatcher.

Affitti alle stelle a New York

Spostandoci oltreoceano le cose non sembrano molto diverse. Un posto auto nelle grandi città degli Stati Uniti può costare molto caro. A San Francisco si arriva a pagare 125mila dollari e a New York addirittura un milione di dollari. A metà anno, poi, in generale negli Usa si è registrato un miglioramento della fiducia del settore immobiliare. Guardando alla Grande Mela, si è scoperto che metà del reddito di un newyorkese va in affitto. Secondo uno studio del sito Streeteasy, l’affitto medio mensile, pari a 2.700 dollari, rappresenta il 58% dello stipendio medio. E anche comprare casa a Manhattan è piuttosto dispendioso. Il 2015 sembra essere proseguito sulla scia dell’anno precedente. Nel 2014, infatti, il prezzo medio è stato pari a 1,71 milioni di dollari.

L’andamento del mercato immobiliare statunitense non sembra tuttavia influenzare i prezzi delle case. A gennaio, infatti, se da un lato si è assistito a una piccola battuta d’arresto nel mercato immobiliare a stelle e strisce, dall’altro sul versante prezzi si sono continuati a registrare aumenti, anche se a un ritmo più contenuto. All’inizio di gennaio, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato una riduzione dei premi sui prestiti della Federal Houseing Administration (Fha) - l’agenzia federale che garantisce un terzo dei nuovi mutui - con l’obiettivo di sostenere il mercato e permettere agli americani di acquistare casa.

Saldi immobiliari in Grecia

L’inizio dell’anno per la Grecia si è aperto con il grande quesito relativo all’uscita o meno dalla zona euro e con le ipotesi sulle possibili conseguenze per l’immobiliare. A tal proposito, si è parlato di un crollo per il settore. La crisi della Grecia ha portato a un ribasso dei prezzi delle case, fatto che ha attirato molti investitori. E anche gli italiani hanno guardato con favore al mercato immobiliare ellenico. Si sono poi susseguiti mesi di grande tensione, in cui c’è stato una sorta di braccio di ferro tra governo greco e creditori internazionali. Tra le misure previste da un accordo che sembrava non dovesse giungere mai c’è stata anche la modifica della tassazione sugli immobili.

Crescono i valori delle case in Spagna

L’inizio dell’anno si è aperto con buone notizie per il mercato immobiliare della Spagna. Per la prima volta dopo sei anni di ribassi, nel 2014 - rispetto all’anno precedente - i prezzi delle case sono aumentati dell’1,8%. I dati dell’Istituto nazionale di statistica spagnolo (INE) sono stati confermati da uno studio del Banco de España. Un andameno in crescita che si è confermato nel corso del 2015.

In Francia calano i prezzi e aumentano gli affitti

In Francia, invece, in particolare a Parigi, nell’ultimo trimestre del 2014 il costo al metro quadrato delle case è sceso sotto gli 8mila euro. A renderlo noto l’indagine condotta dal notariato dell’Ile de France. Un dato che indica come nella capitale francese il continuo calo dei prezzi degli immobili stia diventando generalizzato. Sul fronte degli affitti, dal 1° agosto è entrata in vigore una griglia tariffaria di riferimento per ognuno degli 80 quartieri della capitale francese, con l’obiettivo di porre un freno alla brusca impennata dei valori, cresciuti del 42% nel giro di appena dieci anni.

Germania, una legge contro il caro affitti 

In Germania è stata approvata dal parlamento federale tedesco la legge che mette un freno al caro-affitti. Una norma fortemente voluta dal governo di grande coalizione di Angela Merkel e secondo la quale i proprietari nei nuovi contratti non potranno fissare un prezzo superiore al 10% del valore medio degli affitti della zona dove è costruito l’immobile.

Bolla immobiliare in Canada?

In Canada il debito delle famiglie è cresciuto del 165% rispetto al reddito disponibile, una situazione analoga a quella che si riscontrava negli Stati Uniti prima della crisi dei mutui subprime. Un’altra sfortunata coincidenza è che la maggior parte di questo debito è proprio legato alle ipoteche, in un momento in cui il mattone è del 34% più caro della sua media storica. Un cocktail esplosivo che potrebbe portare il Canada verso lo scoppio della prossima bolla immobiliare.

Cina, intervento del governo

Spopolano in Cina le cosiddette “case chiodo”, l’esempio della resistenza di alcuni proprietari al folle sviluppo immobiliare che ha contagiato il Paese asiatico. Un dato interessante è poi quello che vede la Cina aver portato dal 2003 il numero di “case a prezzi accessibili” a 76 milioni. Sul finire dell’estate, dopo la profonda crisi della borsa cinese, il governo della seconda economia mondiale ha cercato di ritrovare la tranquillità puntando anche sul settore immobiliare e allentando i requisiti per l’acquisto di immobili da parte di cittadini e istituzioni straniere.

Case vuote in Giappone

Rimanendo dall’altra parte del globo, in Giappone si è parlato del grande problema delle case vuote. Il calo della popolazione e la migrazione dalle campagne alle grandi città hanno favorito il proliferare di abitazioni abbandonate. Così il governo nipponico ha incaricato l’agenzia statale che si occupa della questione abitativa di acquistare gli immobili vuoti direttamente dai proprietari, ristrutturarli e metterli in vendita.

In conclusione, uno sguardo alle 30 migliori città del mondo per investire nel mattone.

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