Nel pomeriggio di venerdì 1° giugno 2018 il governo Conte ha giurato fedeltà alla Repubblica. Dopo aver poi ottenuto la fiducia al Senato e alla Camera, i riflettori si sono spostati sulle politiche economiche, che tanta attenzione hanno destato proprio al momento della sua formazione.
Dopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo definitivo della manovra economica 2019, sono state rese ufficiali le misure più importanti e dibattute: dalla pace fiscale alla quota 100, fino al reddito di cittadinanza.
- Manovre governo 2018
- Pace fiscale, le ultimissime del nuovo governo
- Iva, niente aumento 2019
- Def
- Flat tax nuovo governo
- Reddito di cittadinanza
- Pensioni governo 2018
- Governo Conte ministri
Manovre governo 2018
Dopo la diatriba sul nome di Paolo Savona, in un primo momento destinato al Ministero dell’Economia e poi passato al Ministero degli Affari Europei, il dicastero di via XX Settembre è andato a Giovanni Tria. Spetta a lui mettere in atto gli interventi elencati nel contratto per il governo del cambiamento redatto dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Vediamo dunque quali sono le possibili manovre del governo in ambito economico.
Pace fiscale, le ultimissime del nuovo governo
L'accordo raggiunto dopo un lungo braccio di ferro sulla pace fiscale, inserita nel decreto fiscale collegata alla legge di bilancio, stabilisce un'aliquota al 20% per sanare le pendenze di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi.
Inoltre, è prevista l'opzione di dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro per periodo d'imposta.
Per ridurre il contenzioso, si possono anche sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado).
Con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.
Iva, niente aumento 2019
Il primo impegno del contratto di governo è la sterilizzazione degli aumenti Iva che sarebbero dovuti scattare dal primo gennaio 2019 (dal 10 all'11,5% per l'aliquota più bassa, dal 22 al 24% per quella più alta).
Def
Il Documento di economia e finanza (Def) è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 27 settembre 2018. Presentando il Def, prima dell’arrivo in Parlamento, Lega e M5s hanno specificato che le misure della prossima manovra partiranno a inizio 2019 e saranno finanziate con 20 miliardi di euro: 9 per il reddito di cittadinanza, 7 per riformare la Fornero, 1 miliardo per i centri per l'impiego, 2 per la flat tax e 1 per le assunzioni straordinarie. Il rapporto deficit/Pil, inoltre, sarà fissato al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021.
Flat tax nuovo governo
Per le imprese e i professionisti con ricavi fino a 65.000 euro la flat tax è fissata al 15%, come si legge nel Draft Budgetary Plan inviato a Bruxelles. Nel documento è presente anche che una seconda soglia di 100.000 euro (entro la quale sarebbe dovuta scattare un'aliquota aggiuntiva del 5%) proposta dalla Lega, ma di più difficile da mettere in pratica.
Anche se il governo non esclude tuttavia che ci possa essere una modifica della norma nel corso dell'iter parlamentare della manovra, con un ampliamento della platea ai ricavi più alti.
Reddito di cittadinanza
Dovrebbe scattare in primavera l'atteso reddito di cittadinanza. L'assegno da 780 euro, caricato sul bancomat, con una sorta di monitoraggio sugli acquisti. Ci vorrebbero circa 9 miliardi, più un miliardo per rafforzare i centri per l'impiego.
Il sostegno sarebbe garantito solo a patto di frequentare corsi di formazione e di fare 8 ore settimanali di lavoro socialmente utile. Il reddito viene meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro.
Pensioni governo 2018
Tra gli impegni di governo c’è sempre stato il superamento della legge Fornero. L'obiettivo è di garantire la possibilità di andare in pensione a chi tra età e contributi arriva a quota 100, probabilmente partendo dalla combinazione 62-38. Il costo è di 7 miliardi di euro e il meccanismo dovrebbe partire a febbraio.
Altro cavallo di battaglia del governo gialloverde è il taglio delle pensioni d’oro. Ovvero quelle sopra i 4.500 euro netti al mese, che porterà nelle casse dello Stato un miliardo di euro nell'arco di un triennio.
Governo Conte ministri
Di seguito tutti i ministri del nuovo esecutivo guidato da Giuseppe Conte:
Presidente del Consiglio – Giuseppe Conte
Vicepresidente del Consiglio e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico – Luigi Di Maio
Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’Interno – Matteo Salvini
Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta – Riccardo Fraccaro
Pubblica Amministrazione – Giulia Bongiorno
Affari Regionali e Autonomie – Erika Stefani
Ministro per il Sud – Senatrice Barbara Lezzi
Ministro per la Famiglia e le disabilità – Lorenzo Fontana
Ministro Affari esteri – Moavero Milanesi
Ministro della Giustizia – Alfonso Bonafede
Ministro della Difesa – Elisabetta Trenta
Ministro dell’Economia – Giovanni Tria
Ministro delle Politiche agricole – Gianmarco Centinaio
Ministro dell'Ambiente - Sergio Costa
Ministro delle Infrastrutture – Danilo Toninelli
Ministro dell’Istruzione – Marco Bussetti
Ministro dei Beni Culturali e Turismo – Alberto Bonisolidi
Ministro della Salute – Giulia Grillo
Ministro degli Affari Europei – Paolo Savona
Sottosegretario Presidente del Consiglio – Giancarlo Giorgetti
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